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Posso comunque anche capirli (non giustificarli sia chiaro) quando si tratta di prodotti che vogliono destinare a bambini e che hanno ampia diffusione commerciale con gadget e minchiaggini varie, allora una poca cura non viene percepita se non dai veri appassionati e intenditori. Ma per manga con titoli destinati a un pubblico meno vasto offrire una traduzione di qualità è un incentivo in più per aumentarne le vendite e farne apprezzare la storia. Fossi in loro punterei molto anche su quest'aspetto, senza trascurarlo, come spesso fanno.
O meglio, ha senso per chi vuole fare soldi...ma ci sono cartoni animati/anime/manga/..../ fatti apposta per i bambini! Che usino quelli!
Prima o poi arriveremo ad avere traduzioni fatte veramente bene, dai...
Iä Cthulhu Ftaghn!
Non volevo per altro dire che fa tutto pietà sia chiaro, nè denigrare gli ottimi lavori, ma il fatto che in molti casi ancora si stenti è un vero peccato.
Come detto, "...e la volontà di far conoscere opere straniere, specie giapponesi, nella loro completezza è recente", infatti basta tornare indietro qualche anno per trovare situazioni raccapriccianti, in cui in molti casi si andava a orecchio per tradurre, al confronto oggi abbiamo l'oro.
Poi restano le strategie di marketing, per cui l'edizione evergreen di dragonball, per non dover dire che è sempre l'ennesima edizione con copertine diverse, avrà nuovi adattamenti e nuovi dialoghi. E così sarà per le prossime 200 che faranno.
Ecco anche queste cose sicuramente mi lasciano perplessa assai, ma concordo con ironbalden: c'è speranza e c'è una bella volontà di migliorare.