
Molte sono le recensioni negative riguardo l'interpretazione hollywoodiana della storia di Chun Li, da Click The City che introducendo il vecchio Street Fighter: The Movie del 1994, ci ricorda quanto questo prodotto fosse scadente, ma che in confronto a The Legend of Chun Li sembra Il Padrino, a IGN che lo valuta 1,5 su 5.
Analizzando i motivi di questo flop senza precedenti, possiamo partire da una trama totalmente sconvolta: Chun Li è una giovane pianista il cui padre, un businessman, viene rapito da Bison. Alla morte della madre, Chun Li cerca risposte alle sue domande esistenziali, risposte che troverà in una misteriosa pergamenta che la manderà a Bangkok, dove imparerà le arti marziali da Gen, un assassino che per espiare le sue colpe ha deciso di combattere il malvagio Bison.
Il motivo per cui il padre di Chun Li è stato rapito da Bison? Perchè conosce tanta gente, quindi può essere utile. Durante il film lo vediamo imprigionato in una cella che utilizza un bel Mac...
Insomma, ancora una volta Hollywood non è riuscita a dare a Street Fighter, che proprio in questo periodo sta godendo di un ottimo successo grazie al quarto capitolo della saga videoludica, un tributo degno di questo nome.
Unica nota positiva? Alla fine del film, subito dopo i titoli di coda, nelle sale cinematografiche giapponesi è stata proiettato un cortometraggio in cui Sakura fa da protagonista. L'anime short è stato realizzato dallo Studio 4°C, già famoso per The Animatrix, sotto la supervisione di Koji Morimoto.
Peccato anche per il cortometraggio di Sakura, che sicuramente non sarà tradotto in altre lingue, almeno quello non ti faceva rimpiangere i soldi del biglietto.
Lo guarderò lo stesso, sperando che il cortometraggio di Sakura sia presente anche nella versione italiana.
Ma alla fine almeno, Chun Li si scusa col pubblico col suo classico "Gomen ne!" ?
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incredibile.
Chi ha idee innovative vive un passo davanti agli altri