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E' una domenica pomeriggio come tante e tu sei di guardia.
Quando sei a lavoro speri sempre che non ci sia casino. Non tanto perchè ti tocca lavorare tanto, quando perchè se sono *robette* è meglio, per te e ovviamente anche per i pazienti.
Ma ieri pomeriggio non è stato un pomeriggio come tanti.
Di guardia siete tre tecnici: uno che sa fare le TC e due che lavorano solo in pronto soccorso.
Chiamano il collega per una TC, l'altra collega va a fare un torace a letto in reparto e tu resti in diagnostica a fare più esami possibili nel minor tempo possibile.
Ti arriva il ragazzo che si è fatto male durante una partita di rugby: torace, emicostato sinistro, rachide cervicale, rachide dorsale, rachide lombo-sacrale.
Sai che una mezz'oretta buona ti ci vuole, il ragazzo è stato trasportato con la spinale quindi, non può muoversi, anche se continua a sostenere che è scomodo e tenta di spostarsi.
Suona il telefono, è la rianimazione del pronto soccorso che chiede che venga portato lì l'ecografo perchè sta arrivando un politrauma.
E intanto che l'ausiliaria va a portare l'ecografo senti l'elicottero che atterra. E sai che quando senti l'elicottero decollare o atterrare non è mai un buon segno.
Tu continui con il tuo lavoro, la tua collega torna dal reparto, chiama dentro il prossimo paziente.
Risuona il telefono: la rianimazione del pronto soccorso per un torace urgente.
Tu non puoi andare, non puoi mollare il paziente sopra al tavolo, chiedi alla tua collega, che deve ancora iniziare l'esame, se può andare lei e sbuffando un po' perchè era appena tornata, prende e va di corsa in pronto soccorso.
Sta via quella che ti sembra un'eternità e sai che se ci mette molto non è mai un buon segno.
Chiami il tuo collega in TC per chiedergli se puoi mandare un paziente a cui hai fatto un torace a fare il cerebrale e ti dice che sta aspettando il trauma. Gli dici che è appena tornata l'altra collega che ha fatto il torace e che ha sentito che stavano ordinando altre sei sacche di sangue e che quindi probabilmente prima che portino il paziente in TC ce ne vorrà.
E vai avanti col tuo lavoro, con la sala d'attesa che continua a riempirsi tra pazienti che aspettano di fare i raggi e quelli che aspettano la risposta che sembra non arrivi mai.
Ma quando ci sono politraumi del genere sembra che il pronto soccorso si fermi, che si metta in stand by, tutto passa in secondo piano, perchè sono tutti impegnati a seguire il caso più grave.
Tu sai solo che è un diciannovenne e che è messo male.
E non sai dopo quanto tempo, entra l'ausiliaria a dirti che quel ragazzo non ce l'ha fatta, che hanno dovuto interrompere improvvisamente la TC perchè stava peggiorando e che poco dopo è morto, ancora dentro la stanza della TC, ancora in radiologia.
Lavori in ospedale, questo è vero. Lavori in pronto soccorso, quindi vedi di tutto, dal mignolo del piede rotto ai politraumi.
Ma è raro, rarissimo che un paziente perda la vita nel tuo reparto, perchè voi in fondo fate solo delle foto.
E questa cosa ti ha toccato nel profondo, perchè non eri mai stata così vicina ad un paziente così grave, anche se in fondo tu non l'hai nemmeno visto.
E la cosa che ti sconvolge di più è che aveva solo diciannove anni e per la volecità, per una piccola distrazione, per aver preso il cordolo di un marciapiede, ora non c'è più.