Leggo manga da due anni, il che vuol dire due cose: leggo serie tra le più famose e quindi più lunghe e, conseguenza di questo, queste serie ancora devono vedere la fine.
Perciò, sapere che il primo manga che ho letto (e che mi ha iniziato a questo scintillante mondo) è giunto alla sua fine, mi rattrista davvero molto. Molte volte mi lamento del fatto che le serie che leggo sono lunghe e sono una specie di "storia infinita", ma a dirla tutta, sotto sotto spero sempre che durino almeno per un bel po'.
Quando una cosa finisce si sente sempre dentro quella sensazione di incompleto, causata forse dall'immaginazione, che conduce a pensare ad una fine diversa.
Quella sensazione che rimane dentro per lungo tempo, che ti fa pensare, a tutto il tempo che è passato, inesorabilmente.
Forse questa sensazione, che mi porto da due giorni dietro, simile a quella dei giorni di pioggia, mi dice che il tempo sta passando troppo in fretta e mi da una scrollata da il mio torpore quotidiano. Dopotutto nei manga che vedo allineati sulla mensola, non vedo polverosi e piccoli libricini, ma vedo fasi di questi due anni, momenti che ho passato tra un treno e un pullman per avere la mia dose mensile di Giappone, tra borse appesantite e portafogli (fin troppo) alleggeriti. Insomma io vedo me stessa in quei manga e, sarò un po' nostalgica, ma la mia me che vedo tra quelle file la considero beata.... Almeno lei vede la fine più lontana.
Arigatò.
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